Con il D.L. 34/2020 (“Decreto Rilancio“) è stato istituito l’ormai noto superbonus 110%, atto a incentivare l’esecuzione di interventi di natura edilizia finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica. In tale ottica, le spese che vengano sostenute a tal fine dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 potranno essere detratte dalla dichiarazione dei redditi.

Lo stesso Decreto Rilancio contempla la facoltà di convertire gli importi così detraibili in credito d’imposta. In questo modo, la persona fisica che commissioni i lavori può cedere il credito direttamente al fornitore incaricato dell’esecuzione dei lavori (che applica uno sconto pari al 100% direttamente in fattura) oppure cederlo ad ulteriori soggetti terzi in cambio di liquidità immediata.

Quest’ultima ipotesi, che potrebbe sembrare marginale, ha dato vita a particolari dinamiche di mercato che hanno portato alla nascita di vere e proprie piattaforme per la cessione di tale tipologia di credito. Questi strumenti, disponibili on-line, sono un punto di contatto tra chi abbia la disponibilità del credito fiscale (il “cedente”) e chi sia interessato ad acquisire quel credito in cambio di liquidità (il “cessionario”).

Dette piattaforme fungono pertanto da veri e propri intermediari, in quello che sembra corretto identificare come “mercato del credito fiscale”, e sono il punto d’incontro tra domanda e offerta: il cedente esibisce il proprio credito d’imposta verso la platea di cessionari interessati, che potranno aggiudicarsi l’acquisizione secondo i meccanismi di una classica asta basata sul principio della miglior offerta.

È evidente che un modello di intermediazione come quello appena descritto sia potenzialmente applicabile a tutte le situazioni in cui possa avere luogo la cessione di un credito fiscale, di cui il superbonus 110% è un semplice esempio. Un settore che merita quindi particolare attenzione, specie in vista dei possibili, o meglio probabili, sviluppi futuri.