Con l’introduzione della legge Jobs Act autonomi, sono state apportate rilevanti modifiche per quanto riguarda la deducibilità di spese alberghiere e di ristorazione sostenute dal professionista per lo svolgimento del lavoro.
Le spese di vitto e alloggio sono integralmente deducibili solo qualora fossero analiticamente addebitate al cliente, mentre, se non vengono addebitate o riaddebitate a forfait, sono deducibili per il 75% dell’ammontare e comunque per un importo non superiore al 2% dei compensi percepiti nell’anno.
Alla luce di queste novità sono state, nel modello redditi 2018 sono state aggiunti 2 nuovi campi al rigo RE15, al fine di distinguere le spese non addebitate analiticamente al cliente (campo1) da quelle addebitate analiticamente in fattura al cliente (campo 2)
Facciamo un esempio per capire meglio il meccanismo.
Il dottore commercialista Giorgio Giorgi ha sostenuto nel 2017 spese per alberghi e ristoranti per 2500€, di cui 600€ addebitate ai clienti.
I 600€ sono interamente deducibili e vanno inseriti nel campo 2.
Le altre spese sono deducibili per un importo non superiore al 2% dei compensi percepiti nell’anno, quindi, supponendo che il totale dei compensi percepiti nel 2017 sia 70.000€, il limite massimo di deducibilità è pari a 1400€.
In questo caso l’importo detraibile, che è il 75% delle spese non addebitate (1900), sarebbe di 1425€ ma, dal momento che questo importo supera il limite massimo di deducibilità, nel campo 1 inseriamo 1400.
Tali modifiche trovano applicazione a partire al 2017.
[fonte: SEAC IF MAGGIO 2018 – INFORMATIVA N. 161 – 25 MAGGIO 2018]